Le vie ferrate che sono nate per prime rimangono le più belle. La ferrata delle Mèsules si trova in territorio italiano ma quando fu allestita nel 1912 era in territorio Austro-Ungarico e spesso è conosciuta con il nome di Possneck Steig.
La via ferrata Mèsules è una delle prime vie ferrate che sono state allestite nelle Dolomiti ed è oggettivamente ancora oggi una delle più belle, verticali, affascinanti e complete.
Non ci sono inutili forzature d'acciaio come succede purtroppo nelle vie ferrate più recenti, il cavo serve solamente per aiutare a risalire il fianco "più debole" della montagna. Per questo il suo percorso mantiene il fascino di "escursione alpina" e non si sfora nel "mondo del luna park" come accade per i più recenti allestimenti.
Ferrata Mèsules e giro del Sella
Si parte da Passo Sella lasciando l’auto in uno dei parcheggi a dire il vero non troppo numerosi soprattutto in alta stagione. Spostandosi in direzione Nord-Est si segue il sentiero numero 649 e, passando sotto le famose Torri del Sella, in circa mezz’ora di facile cammino si arriva all’attacco della via ferrata.
Sotto il cavo che sale in verticale per una parete che rimane all'ombra per gran parte della mattinata si mettono imbrago, cordini, moschettoni e casco.
La ferrata è molto famosa, è vicina alla strada ed ha un piccolo avvicinamento pertanto come come potete immaginare l’affollamento in alta stagione è molto alto. Inoltre è davvero molto amata dai turisti di lingua tedesca.
Consiglio di farla verso metà della stagione autunnale prima che arrivino le grandi nevicate invernali oppure per i più esperti, magari mettendo ramponi piccozza nello zaino, di farla in tarda primavera quando ancora il grande pubblico non si avventura sulle vie ferrate (in questo caso prestare attenzione ai tratti innevati e ghiacciati).
La partenza della via ferrata fa capire subito il suo carattere.
Si parte verticalmente su una bella parete in cui il cavo è tirato dritto per dritto. Gli appigli per le mani e per i piedi sono sempre molto numerosi anche se a volte era la roccia è leggermente consumata e unta.
Procedere non è difficile tecnicamente però data l’elevata esposizione e la verticalità di questo primo tratto la ferrata può risultare particolarmente impegnativa soprattutto a chi non è abituato a questi ambienti severi e soffre di vertigini.
Si prosegue alternando pareti e passaggi in bellissimi camini. Alle nostre spalle, sia durante tutta questa prima fase ma in realtà durante tutta la via ferrata, si ha una straordinaria vista sul magnifico Sassolungo, simbolo della Val Gardena.
Superato il primo tratto di pareti verticali si deve attraversare a piedi una zona rocciosa in cui ci sono dei facili passaggi su roccette. In questa parte dell'escursione a volte si può trovare della neve e soprattutto se si va ad inizio e fine stagione (non sottovalutare questo tratto in caso di terreno "sporco" di neve e ghiaccio).
La ferrata poi prosegue con qualche altro semplice e facile passaggio tra le rocce verticali della seconda parete rocciosa quella che porta al grande altopiano roccioso del Sella.
Pochi metri sotto la Croce di vetta la ferrata diventa più facile e in breve si arriva alla vetta del Piz Selva a 2941 m slm.
La vista che si apre dalla croce fa restare a bocca aperta, ricorda il grande altopiano roccioso delle Pale di San Martino. Davanti a noi vediamo la Funivia del Sass Pordoi che però non possiamo raggiungere direttamente perché tra noi e l'impianto c'è il profondo solco della Val Lasties.
Sotto i nostri piedi ci sono i prati del Plan de Gralba e possiamo ammirare la splendida Val Gardena in quasi tutto il suo sviluppo.
Ritorno dal Piz Selva
La salita della via ferrata Mèsules non è in realtà la parte più impegnativa della gita.
Certo atleticamente è quella più difficile in quanto presenta parti verticali che richiedono forza e capacità atletiche ma se pensiamo all'intero sforzo fisico generale richiesto da tutta l'escursione la salita è forse la parte meno esigente. La vera difficoltà secondo me è il ritorno!
Infatti dalla Croce di vetta del Piz Selva per tornare a valle si deve intraprendere un lunghissimo percorso che richiede un buon allenamento e abitudine alle lunghe escursioni.
Si deve attraversare praticamente tutta la parte occidentale del Sella infatti è ben difficile scendere direttamente in Val Lasties.
Esiste in realtà una variante diretta per scendere in Val Lasties che però consiglio solamente a chi è più allenato e a chi sa muoversi in sentieri molto ripidi e poco frequentati.
Variante panoramica: salire ai 3152 m del Piz Boè
Per ammirare la maestosità del Sella invece consiglio caldamente di "mettersi cuore in pace" ed addirittura allungare il tragitto salendo al Piz Boè.
La gita diventa una avventura estremamente varia e completa se, una volta giunti in prossimità del Rifugio Boe, anziché proseguire "bassi" con un ultimo sforzo si sale alla vetta del Sella che è il Piz Boè a 3152 m slm.
La salita al Piz Boè sarà l’ultima mazzata che azzererà le vostre forze però il panorama che si gode la vetta saprà ricompensare la tantissima fatica fatta.
Discesa per la Val Lasties
Dalla vetta, dopo un meritato riposo e dopo aver integrato le forze con cibo e bevande, si può scendere in direzione della Forcella Pordoi e giunti alla forcella (sentiero 638 e 627) con un tratto di sentiero non facile si accede alla infinita e meravigliosa Val Lasties.
La discesa dalla Forcella Pordoi fino alla strada di Passo Sella, dopo tutte le ore di cammino che già si hanno sulle gambe, sarà sicuramente sfiancante.
Però se il meteo lo permette il panorama e l’ambiente in cui si cammina è talmente straordinario che la stanchezza passerà in secondo luogo.
Si scende per tutta la Val Lasties fino ad incontrare la strada statale che sale a Passo Sella. Da questo punto riceviamo un ultimo colpo di grazia: se non si è previsto la macchina a valle, è necessario risalire fino al Passo Sella!
Questi ultimi metri di dislivello in salita sono la ciliegina sulla torta per dare il colpo di grazia alla alle vostre batterie. Però, vi assicuro, una volta arrivati nuovamente al Passo Sella girando vedendo il super giro che avete fatto la soddisfazione raggiungerà livelli che difficilmente avete raggiunto prima!
Conclusioni
La ferrata delle Mèsules non è una gita in cui la via ferrata è la parte più esclusiva e predominante ma bensì è un itinerario grandioso di ampio respiro in cui si va a scoprire una delle parti più selvagge e meno conosciute del Sella.
Durante tutto l’itinerario si possono godere panorami difficilmente immaginabili se non si passeggia in questa remota parte delle Dolomiti.
L’unico svantaggio di questo itinerario, oltre alla sua grandissima lunghezza (che può essere visto anche come un pregio) e il fatto che spesso è molto frequentato e quindi soprattutto in ferrata il piacere della salita può essere ridotto a causa delle attese che si devono fare prima dei pezzi più difficili.
Altro consiglio: da fare solamente con il bel tempo e con una preparazione ed un allenamento adeguato. Ripeto: la lunghezza del giro soprattutto con la salita al Piz Boè (che consiglio caldamente) è esagerata.
Cartina escursione al Piz Selva per la via ferrata Mèsules
Di seguito una cartina con i sentieri da seguire per fare l'escursione al Piz Selva percorrendo la ferrata Mèsules.
Si vede anche la via di ritorno che scende diretta in Val Lasties: questo sentiero è poco battuto e poco controllato, va fatto solo con una adeguata preparazione.